Con l’arrivo del freddo molti di noi mettono in pausa le buone abitudini estive: si ripiegano le coperte di lino, si ripongono gli occhiali da sole e, purtroppo, si tende a dimenticare anche la prevenzione antiparassitaria degli animali domestici. È un gesto comune e comprensibile — siamo cresciuti pensando che pulci, zecche e pappataci fossero un problema estivo, ma ormai sappiamo che non è più così. E lo sanno molto bene i veterinari.

Gli antiparassitari non vanno in letargo. I parassiti nemmeno.

Sia chiaro: il freddo li rallenta, a volte li riduce, ma non li elimina. Le zecche, ad esempio, sono attive anche durante l’inverno, soprattutto nelle zone urbane e al centro-sud, dove le temperature difficilmente scendono sotto zero per lunghi periodi. E poi ci sono gli inverni strani degli ultimi anni, sempre più miti e imprevedibili: a dicembre o gennaio può venire fuori una settimana quasi primaverile, e i parassiti ne approfittano.

Il cane, più esposto del gatto (ma anche il gatto non è immune)

I cani continuano a uscire tre, quattro volte al giorno, e frequentano parchi, giardini, strade sterrate, aree cani. È proprio lì che le zecche, in agguato tra i cespugli, aspettano di agganciarsi al primo amico a quattro zampe che passa — inverno incluso. I pappataci non si vedono in pieno gelo, ma se il clima rimane mite possono ricomparire. Le pulci, poi, sono un capitolo a parte: vivono anche dentro casa, e possono infestare tutto l’anno, nascoste tra le fessure dei divani o nei tappeti dove fa abbastanza caldo per sopravvivere e riprodursi.

E i gatti? Dipende dal tipo di vita che fanno.

Il gatto che vive esclusivamente in casa ha un rischio più basso, è vero, ma non è zero: le pulci possono entrare in casa tramite indumenti, zaini, o persino attraverso un semplice terrazzo. Il gatto che esce, anche solo in giardino, dovrebbe esser trattato con costanza.

Patologie invernali: quelle che nessuno si aspetta

Le malattie trasmesse dalle zecche — come l’ehrlichiosi o la malattia di Lyme — non si fermano con il calendario. Anzi, spesso sono sottovalutate proprio perché ci si immagina che il rischio sia limitato ai mesi caldi. E le pulci? Oltre al fastidio e alla dermatite allergica, possono trasmettere la tenia, e causare anemia nei cuccioli o nei gatti anziani.

La soluzione più semplice? Continuare sempre la profilassi.

Oggi esistono prodotti antiparassitari di lunga durata, comodi e facili da usare: spot-on, compresse masticabili, collari. Molti hanno coperture di un mese o addirittura tre, e agiscono su più parassiti contemporaneamente. Il veterinario può consigliare la protezione ideale in base al tipo di animale, all’età, alla zona in cui si vive e alle abitudini quotidiane.

E se ci sembra di esagerare?

Basta pensare a quanto sia più difficile — e costoso — curare un cane con una malattia trasmessa dalle zecche, o disinfestare una casa piena di pulci. La prevenzione è molto più leggera, sia per la salute degli animali che per la tranquillità di chi li accudisce.